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mercoledì 8 ottobre 2014

SJ4000 SJCAM QUMOX l' Action Cam per lo sport e il tempo libero : Low Cost , HD e compatibile con la ben più famosa GoPro






Siete sportivi e amate riprendervi durante le vostre attività all'aperto ?

Desiderate da tempo anche voi una GoPro ma....non avete abbastanza soldi per acquistarne una ?!?!?

Forse c'è una soluzione !!! Una soluzione.... cinese... tanto per cambiare ^____^


Avete mai sentito parlare della sport cam SJ4000 ? No ?!?!?! Allora leggete attentamente questo post perchè forse abbiamo la soluzione ai vostri problemi !!

Prodotta dalla cinese SJCAM, la SJ4000 è un clone delle famosissime GoPro Hero 3 :

ha lo stesso form factor
una qualità dei video in full HD che sta a metà tra la Hero 2 e la Hero 3 (per questo è spesso chiamata “Hero 2,5″)
una dotazione di accessori compatibili GoPro davvero molto generosa
uno schermo nella parte posteriore da usare come mirino o per rivedere quanto si è filmato o fotografato


Quello delle action cam è un mercato molto particolare, come particolare è l’uso che si fa di queste camere solitamente.

Hanno un’ottica grandangolare molto spinta, in pratica un fish-eye, sono molto piccole e vengono solitamente fornite con una custodia che le rende impermeabili oltre che tutta una serie di accessori per attaccarle nei posti più impensabili.

La GoPro è stata la prima action cam di successo e tutti abbiamo visto almeno una volta gli spettacolari video che è possibile riprendere con questo genere di camere: grazie al loro fish-eye restituiscono quel senso di “POV” che ci piace tanto e, molto semplicemente, riescono a documentare quello che abbiamo fatto e restituirlo con un punto di vista simile, offrendo un coinvolgimento maggiore rispetto al classico video o fotografia.

Fino ad ora queste action cam presupponevano un investimento abbastanza ingente e, a meno che non si pensasse di usarle molto, era molto difficile giustificare la spesa di 200/400 euro per una GoPro da utilizzare per riprendere le proprie ferie… fino ad ora.

Si, perché la SJ4000 ha cambiato le carte in tavola, proponendo una camera di buona qualità ad un prezzo di molto inferiore alla GoPro più economica.


La GoPro Hero 3 è venduta in tre diversi modelli, tutti forniti di controllo via WiFi (figata, ma non certo indispensabile per voi che volete registrare le ferie) si parte dalla Hero 3 “white”, che è in pratica una Hero 1 di tre anni fa leggermente rimpicciolita sui 200€, si prosegue con la Hero 3 “silver” (in pratica una Hero 2 rimpicciolita, sui 300€) e si arriva alla Hero 3 “black”, il top di gamma, l’unica con una vera nuova ottica, a partire da 400€ più o meno in base alla dotazione (si arriva anche a quasi 500 per la 3+ black)

Ma esistono alternative economiche alla GoPro ?!?!? Fino ad oggi non c'era nulla in commercio davvero valido....ma....fino ad oggi....perchè la cinese SJCAM ha messo in vendita una camera molto simile alle Hero, tanto simile da essere venduta con tutta una serie di accessori completamente compatibili con gli standard GoPro e addirittura con delle caratteristiche che la fanno preferire ad una GoPro… ad un terzo del prezzo.

Ecco che la SJ4000 diventa la “GoPro per tutti”. O una ottima seconda cam per chi ha già una GoPro (con cui scambiare gli accessori).


Caratteristiche Tecniche SJCAM SJ4000 QUMOX
Dichiarato Reale
Sensore 12Mpx CMOS 3,5Mpx CMOS
Video 1080p 30fps
720p 60fps 1080p 30fps
720p 30fps
Angolo di campo 170° 153°
Formati MOV/JPG
Schermo 1,5” 960 x 240 TFT LCD
Memoria Slot micro SD, fino a 32Gb.
Non ha memoria interna e non sono incluse schedine SD nella confezione
Connessioni Micro USB, micro HDMI
Output Video micro HDMI: supporta 1920×1080 60p con CEC
Audio Microfono e cassa interni, entrambi mono. Non è possibile collegare un microfono esterno.
Batteria 900mAh, rimovibile
Dimensioni 29,8 x 59,2 x 41mm
Colori Argento, bianco, azzurro, giallo, nero, oro, rosa
Peso 58g (44g senza batteria)

Accessori forniti :  Custodia impermeabile con attacchi GoPro, custodia con clip, clip da manubrio, clip multifunzione, clip da casco, varie strip, clip e adesivi 3M, caricatore USB, cavo micro USB.


La SJ4000 monta un processore Novatek NT96650 abbinato ad un sensore Aptina AR0330 CMOS da 3,5Mpx (nonostante sulla scatola ci sia scritto 12Mpx, ma questa non è la sola “balla” riportata purtroppo).

Questa combo consentirebbe di arrivare a riprendere a 1080p a 60 frame per secondo, ma in realtà la SJ4000 (almeno con i firmware attuali) riesce solo a riprendere a 1080p/30 e 720p/60.

I sessanta frame al secondo a 720p poi non sono reali: in pratica la camera salva due volte lo stesso frame per simulare un 60fps… i cinesi la sanno lunga.

Non sono reali neanche le foto oltre i 3,5Mpx del sensore ovviamente: da software è possibile impostare fino a 12Mpx per la modalità fotografica, ma il firmware non fa altro che interpolare gli scatti aumentandone semplicemente la dimensione.

È chiaro che scrivere “12Mpx” e 720/60 sulla scatola fa vendere di più, ma sono balle a cui non dovete credere e caratteristiche che in realtà non sono poi così interessanti.

L’importante è che riprenda a 1080/30 bene… e la SJ4000 lo fa egregiamente, quindi fingete di non aver letto le altre balle scritte sulla scatola prima di comprarla.

Sul lato porte troviamo la micro USB, la micro HDMI e la porta per la micro SD. In alto il tasto di scatto / conferma, sul lato opposto due tasti per andare su e giù nelle opzioni del menù oppure zoomare durante le riprese, nella parte inferiore lo sportello della batteria rimovibile, sul fronte il tasto di accensione / cambio modalità e sul retro lo schermo LCD da un pollice e mezzo.

La qualità costruttiva è abbastanza buona, anche considerato il prezzo. La plastica antiscivolo usata ai lati è simile a quella delle nuove Hero 3, se le si mette una di fianco all’altra la SJ4000 non sfigura affatto, anzi, grazie ai suoi colori e allo schermo sul retro sembra una camera molto più costosa della Hero 3 black:



Il Firmware
Altro punto “dolente” è il software della camera, o meglio il suo firmware e gli aggiornamenti rilasciati per lo stesso.

Non esiste purtroppo un sito in cui scaricare l’ultima versione del firmware.
Sono i vari distributori a rilasciare aggiornamenti e, in generale, si da per scontato che questa SJ4000 la si compra e la si usa così com’è, senza aggiornarla.

La soluzione è chiaramente frugare l’internet, cosa che ho fatto per una settimana buona, per farmi un’idea delle diverse versioni di firmware disponibili e delle differenze tra di esse.

Il risultato è che è un gran casino. Sono state rilasciate tante versioni diverse, che hanno portato miglioramenti o peggioramenti.

In generale la migliore attualmente disponibile, senza stare a scendere nei particolari, è quella di fine luglio scorso (V20140729V01). Ho messo tutti i firmware validi che sono riuscito a trovare in questo dropbox:

SJ4000 Firmware Repository (dropbox.com)

Occhio che tutti quei firmware sono per la versione “nuova” della SJ4000, in vendita da marzo 2014, che offre una PCB migliore (nella vecchia versione la porta laterale microUSB dopo un po’ si staccava, non buono) e uno schermo più luminoso.

Per aggiornare il firmware è sufficiente mettere il file zip scaricato nella root della schedina microUSB, inserirla e accendere la SJ4000.



Niente WiFi
Il modello recensito della SJ4000 non ha interfaccia WiFi come le ultime GoPro. Questo tipo di interfaccia consente, per intenderci, di controllare in remoto la camera tramite un’app dedicata su smartphone.

Esiste anche un modello WiFi della SJ4000, ma sinceramente ve la sconsiglio: il problema qui è la qualità del software, non aspettatevi di avere a disposizione le stesse figate delle ultime GoPro, scordatevelo proprio.

Meglio risparmiare: non è una feature così fondamentale, soprattuto per gli amatori che vogliono avvicinarsi alle action cam, vero target di questa camera.



Qualità fotografica
Non si compra una action cam per fare foto, ma in questo caso è più vero che mai: come già detto il sensore è da 3Mpx e, come se non bastasse, scatta foto davvero pessime.

Anche forzando il firmware a scattare a 3Mpx, invece dei finti 12 che propone di default, le foto sono generalmente piene di artefatti, molto compresse e di pessima qualità, soprattutto in situazioni di scarsa illuminazione.

Sono convinto che sia più un problema di firmware che di hardware, ma allo stato attuale vi sconsiglio assolutamente di comprare questa camera se puntavate soprattutto a fare foto.



Autonomia
La batteria da 900 mAh della SJ4000 consente più o meno cinquanta minuti di riprese da quello che ho sperimentato io. Un po’ pochi, le GoPro hanno una autonomia migliore.

La scatola riporta 70 minuti di autonomia, ma ho imparato presto a non tenere conto di quello che riporta la scatola.

La buona notizia è che la batteria è rimovibile e le batterie di scorta costano molto poco (un 10€ sempre su Amazon, sempre marchiate Qumox)

Altro metodo che ho sperimentato è quello di collegare una power bank alla porta micro USB: questo chiaramente aumenta l’autonomia anche di molte ore in base a cosa collegate.


Qui sopra la SJ4000 con una power bank Nokia DC-16 da 2200 mAh collegata: un modo facile di aumentare l’autonomia senza dover cambiare la batteria (oltretutto lo sportellino è davvero scomodo da aprire)


Qualità video
La SJ400 offre riprese a 1080p a 30 frame al secondo di buona qualità, assolutamente comparabili se non superiori ad una Hero 2, ma non all’altezza di una Hero 3.

In generale soffre in condizione di poca luminosità (la sera, dentro casa, etc.) ma questo è un problema riscontrabile anche nelle prime Hero della GoPro: non scordiamoci che queste camere sono studiate per essere utilizzate durante sport all’aperto, quando solitamente la luce è buona.

Ecco che quando invece la luminosità cala la SJ4000 è costretta ad aumentare gli ISO di scatto/ripresa e il tutto comincia a diventare poco definito e “granuloso”.

Con una buona luce al contrario le riprese sono generalmente molto belle, definite e, grazie all’angolo di campo da 170 gradi, assolutamente in stile “GoPro” (che ha lo stesso angolo di campo)

Date un’occhiata a questo video girato con la SJ4000:




Accessori
La cosa più “gustosa” della scatola sono gli accessori forniti, tutti compatibili con lo standard GoPro:

Lo Schermo e l’usabilità
Come se non bastasse la SJ4000, al contrario delle GoPro, ha uno schermo integrato da 1,5 pollici sul retro del corpo che ne facilita enormemente l’uso.

In primi il comodo menù è visualizzabile a colori su questo schermo e non tramite icone o schermini mono cromatici come nelle più costose GoPro.

Oltre a questo il tutto è ulteriormente più facile da utilizzare grazie alla presenza di più tasti: Ne sono presenti ben quattro, uno di accensione/cambio modalità, uno di scatto/conferma e due per andare su e giù nelle opzioni o zoomare durante la ripresa.

La GoPro è più macchinosa da utilizzare perché ha meno tasti e solo uno schermo monocromatico iconico sul fronte.

Oltre alla questione usabilità del menù c’è il piccolo dettaglio che lo schermo incluso può essere naturalmente utilizzato per riguardare le riprese o foto fatte e, soprattutto per inquadrare meglio prima di uno scatto o durante una ripresa.

Per farvi un’idea esiste uno schermo esterno da collegare anche alle GoPro, ma costa dai 50 ai 100 euro e rende la camera incompatibile con molte delle custodie standard visto che ne aumenta la profondità.

Versatilità
Un altro vantaggio che piacerà a qualcuno di voi è la possibilità di usare la SJ4000 per usi particolari grazie alle funzionalità aggiunte al firmware nei mesi scorsi:

Webcam. Quando si collega la SJ4000 al computer con il cavo microUSB il software sullo schermo incluso chiede all’utente se la si vuole utilizzare come disco esterno (per accedere facilmente al contenuto della microSD) o come webcam. Gran comodità.

Security Cam. È possibile impostare la SJ4000 come security cam: in pratica la camera va in pausa e comincia a riprendere solo se “vede” dei movimenti nell’inquadratura.

Dash Cam. Altra modalità molto utile e studiata per riprendere da dentro l’auto. Basta collegare la SJ4000 all’accendisigari con un normale cavo microUSB e al vetro (o dove volete) con un supporto da auto. In questa modalità particolare la camera si accende e comincia subito a riprendere quando sente l’alimentazione dall’accendisigari (cioè quando accendete l’auto) e si spegne da sola quando spegnete l’auto.

Timelapse. Tra i vari menù è possibile anche impostare la camera per scattare automaticamente una foto ogni 3, 5, 7 o 10 secondi, per fare dei timelapse all’occorrenza.




La SJ4000 non teme confronti con le GoPro Hero e Hero 2 (o Hero 3 white e Hero 3 silver, chiamatele come volete) offre una qualità video comparabile o superiore, il grande vantaggio di avere uno schermo integrato, tantissimi accessori inclusi… e il tutto è in vendita a poco più di 90 euro… non si può fare di meglio.

Se volevate comprare una GoPro per un uso professionale o volevate controllare più camere contemporaneamente grazie al WiFi e all’app di GoPro allora lasciate stare… ma in tutti gli altri casi investite meglio i vostri soldi e compratevi una SJ4000. O due. O anche tre.


Kingtop SJ4000 Novatek 1080P 30fps 12 Mega Pixel H.264 da 1.5 pollici 170 ° Obiettivo grandangolare esterno impermeabile... 75,88 € (amazon.it)
micro SD classe 10 da 32Gb 14,82 € (amazon.it)
Recensioni SJ4000 su Amazon.it



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domenica 2 marzo 2014

Ennesimo rincaro della benzina...lo stato vi tassa ogni oltre modo ? Ecco allora i carburanti alternativi per risparmiare su benzina e diesel.






Da sabato 1° Marzo è scattato l’ennesimo aumento dell’accisa sui carburanti.
0,24 centesimi al litro, che considerando l’Iva ai prezzi attuali sarà di 0,34 centesimi.


Era stato annunciato dallo scorso agosto che come copertura finanziaria inserita nel decreto del Fare era previsto un aggravio sul prezzo del carburante.

La benzina passa dagli attuali 728,40 euro ogni mille litre a 730,0 euro ogni mille litri, e per il gasolio dagli attuali 617,40 euro ogni mille litri a 619,80 euro ogni mille litri con un aumento di 0,24 centesimi ogni litro. Se si considera, però, anche l’iva, l’aumento arriva a 0,34 centesimi ogni litro di carburante.

Negli ultimi quattro anni, e cioè considerando dal 2010, le accise sono aumentate ben 10 volte e l’Iva due volte.



L’aumento del prezzo carburante, che non è dovuto a un aumento del costo del petrolio ma a un aumento dell’accisa che grava su tale prezzo, dovrebbe restare in vigore fino al 31 dicembre 2014. Ben si sa come funzionano le accise sui carburanti in Italia giacché ancora grava sul prezzo del carburante quella che fu inserita per la guerra di Etiopia (per sapere quali sono le accise che paghiamo sul carburante, c’è questo interessante articolo di approfondimento Costo Benzina : l’accise della vergogna. Si paga ancora la guerra del 1935).

Ovviamente ad essere colpiti non saranno soltanto i cittadini. Il cittadino medio che usa l’auto per percorrere mediamente 15 mila chilometri l’anno avrà una spesa aggiuntiva di 13 euro l’anno in benzina o 17 euro l’anno in gasolio.

A essere colpite saranno tutta una serie di categorie, come ad esempio autotrasportatori, noleggiatori, taxisti, agenti di commercio, gente che sull’automobile ci passa insomma la giornata e che si vedrà costretta, suo malgrado, ad aumentare i prezzi.

Gli ultimi aumenti stanno facendo diventare quasi un lusso usare l’automobile. Eppure ci sono valide alternative ai carburanti fossili che si spera, presto, aiutino a spendere meno.

Anche se si può risparmiare benzina facendo il pieno presso i distributori no logo oppure adottando uno stile di guida adeguato, ormai questi accorgimenti non bastano più.

Ricerche, studi e scoperte fatte in tutto il mondo, dimostrano che sostituire per sempre petrolio si può poichè le alternative esistono.

Purtroppo, allo stato attuale, conoscere i carburanti alternativi alla benzina può forse solo farci sperare che un giorno non molto lontano potremo fare il pieno a costi ridotti e magari viaggiare in macchina inquinando meno.


Benzina ricavata dalla paglia
La casa automobilistica tedesca Volkswagen, nel 2006, diede notizia che stava per produrre bio-carburante ricavato dai prodotti di scarto dei campi coltivati.
Nel 2009 una notizia simile fu data da Shell: avrebbe commercializzato benzina contenente biocarburante ricavato da paglia di grano.

Benzina dalle erbe
Nel Galles si sta studiando il modo di ricavare etanolo dal loglio (erba da semina molto comune in Gran Bretagna).
Col progetto denominato Grasshol, si potrebbe arrivare a produrre fino a 4500 litri di etanolo per ogni ettaro di terreno coltivato a loglio.

Diesel dai fondi di caffè
Un gruppo di ricercatori del Nevada ha studiato il sistema attraverso cui ricavare bio diesel dai resti del caffè che contengono una percentuale di carburante compresa tra l’11 e il 20% del peso totale.
Con tutto il caffè che beviamo in Italia, hai voglia a produrre carburante!

Carburante ricavato dai batteri
Grazie a un microorganismo geneticamente modificato, un gruppo di ricerca del Bioenergy Systems Research Institute, della Univesity of Georgia, guidato dal professor Michael Adams, è riuscito a trasformare l’anidride carbonica in eccesso nell’atmosfera in combustibile.

Olio fritto al posto del diesel
Sembra incredibile eppure 2 giovani canadesi (Tyson Jerry e Cloe Whittaker) con il progetto Driven to Sustain, sono addirittura entrati nel guinness dei primati per aver viaggiato in lungo e in largo con la propria auto ribattezzata green machine, alimentata esclusivamente da olio fritto di origine vegetale recuperato a costo zero nei ristoranti.

Carburante ricavato dalle alghe
L’azienda californiana Sapphire è riuscita  a produrre già nel 2008, utilizzando le alghe, un biocarburante chimicamente identico alla benzina ma che non dipende da una fonte di cibo o da terreni agricoli.

Benzina dai rifiuti
Luciano Patorno e Nancy Ho, rispettivamente ingegnere e biologa, sono riusciti a realizzare etanolo ricavandolo addirittura dai rifiuti( Sipatech).
Il carburante derivato dalla spazzatura, presenta addirittura un contenuto di energia tre volte più alto dell’etanolo tradizionale.

Benzina fai da te
Due americani,Thomas Quinn e Floyd Butterfield, hanno messo a punto MicroFueler, una macchina che con acqua, zucchero e lieviti crea etanolo da utilizzare come carburante auto (è in grado di produrre 132 litri di carburante a settimana).
Praticamente un vero e proprio distributore di benzina domestico ecologico e casalingo. Già in vendita da qualche anno, costa 10 mila dollari.
Si rientra dell’investimento dopo aver compiuto circa 60.000 km. Unico dubbio: sarà legale utilizzarla nel nostro paese?

Carburante dalla plastica
Tecnologia italiana che riesce a trasformare, qualsiasi rifiuto plastico in benzina o diesel, attraverso un processo di conversione che è già realtà e consente di abbassare il prezzo del carburante di circa 50 centesimi al litro.

Certo è che  se tutti usassimo l’automobile per lo scopo con cui è stata concepita, ovvero trasportare persone per distanze eccessive da percorrere a piedi, oppure per trasportare oggetti troppo voluminosi o pesanti da portare a mano, sicuramente sarebbe un bel risparmio.

Eppure altre soluzioni per combattere il caro benzina sembrano esserci; non si capisce però come mai non vengano adottate su larga scala visto che il petrolio, oltre a costare sempre di più, ben presto potrebbe esaurirsi, senza contare che è una delle maggiori cause dell’inquinamento ambientale.







martedì 17 dicembre 2013

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giovedì 12 dicembre 2013

Comde risparmiare corrente elettrica usando meno e correttamente il ferro da stiro e stendendo di più






Sapete che stendere il bucato in maniera corretta vi permetterà di risparmiare tempo ed energia elettrica al momento di stirare? Ecco alcuni suggerimenti utili per stirare il meno possibile, far scendere i costi in bolletta e rispettare il pianeta.


Tra i piccoli elettrodomestici, il ferro da stiro è indubbiamente quello che consuma maggiormente energia. Stirare è infatti un’attività casalinga che non solo ci fa perdere molto tempo ma ci fa anche sprecare eccessivamente energia, incidendo sulla bolletta dell’elettricità.

COME STIRARE RISPARMIANDO ENERGIA ELETTRICA - Come rimediare? Ecco qualche consiglio da seguire per stirare il meno possibile, risparmiando tempo e denaro e rispettando il pianeta.


COME STENDERE IL BUCATO Stendete i capi evitando che si formino le pieghe.  Mai stendere i vestiti a cavallo del filo: lascia l’impronta e una piega poco carina. Meglio in ogni caso stendere dal rovescio perché a volte le mollette lasciano il segno. Le magliette vanno accostate al filo lasciandole penzolare con il collo verso il basso, il peso del tessuto bagnato stirerà al posto nostro.
Lo stesso vale per i pantaloni, per evitare le pieghe sui pantaloni basta sbatterli un paio di volte prima di stenderli, rigorosamente con l’orlo verso il basso. Per le camicie: una volta tirate fuori dalla lavatrice, i bordi andrebbero passati tra le dita, specialmente dove ci sono i bottoni. Se le indossiamo d’inverno sotto un maglione, sarà sufficiente limitarsi a stirare colletto e polsini.

LE ALTERNATIVE AL FERRO DA STIRO – Potete arrotolare gli asciugamani da un verso e dall’altro così saranno ben piegati senza la necessità di passarli sotto il ferro.
Maglie a collo alto, pantaloni aderenti, calzini e biancheria intima si adeguano alla forma del vostro corpo e le pieghe che vedete spariscono al momento di indossarli.
Capi di lana e pile come golfini e scialli non si stirano. La stiratura dei pantaloni con la piega può essere ridotta ai minimi termini da una accurata messa in piega serale. A patto di metterli a posto con millimetrica precisione, li si può addirittura collocare sotto il materasso, e dormirci su. Al mattino saranno stirati.

STIRARE SI, MA A RISPARMIO ENERGETICO – Per i capi per cui proprio non potete fare a meno di accendere il ferro da stiro, fatelo nelle ore di scarsa richiesta energetica (la sera) e cominciate dalle cose da stirare a freddo mentre il ferro si scalda, poi passate quelle ad alta temperatura e, dopo aver staccato il ferro, finite con le ultime cose a bassa temperatura mentre si raffredda.

L’APPRETTO NATURALE – Le bombolette spray vengono smaltite insieme alle lattine, ma perché produrre un rifiuto quando è possibile produrre da sé un’alternativa naturale? Ecco come fare. Sciogliete in acqua dell’amido in granuli, potrete decidere la concentrazione che preferite per creare il vostro prodotto.
Un appretto confezionato costa circa 3 €/litro, la scatola di amido da 250 grammi costa meno 1,5 euro e consente di fare più o meno 13 litri di prodotto a seconda della concentrazione desiderata. Per stirare ancora meglio basterà aggiungere all’acqua nella quale si è sciolto l’amido qualche goccia di aceto bianco, in questo modo il ferro scivolerà più facilmente.

Infine, ecco alcuni accorgimenti utili che vi permetteranno non solo di risparmiare energia ma anche di prolungare la vita del vostro ferro da stiro:

COME EVITARE LA FORMAZIONE DEL CALCARE - Fate molta attenzione alla formazione di calcare che riduce l’efficienza del ferro da stiro ed aumenta i consumi di elettricità. Per evitare il calcare ci sono due cose importanti da fare:
La prima è preventiva: svuotate sempre il serbatoio dell’acqua quando avete finito di stirare.
La seconda cosa, invece, riguarda la pulizia naturale dell’apparecchio, senza spendere soldi con inutili prodotti chimici.
Per la pulizia del calcare nel ferro da stiro basta infatti riempire il serbatoio di acqua soltanto a metà e aggiungere un tappo di aceto per vedere vaporizzare una sostanze giallastra: è il calcare che sta evaporando.

SCEGLIETE UN FERRO DA STIRO CHE RISCALDA PIU’ VELOCEMENTE - Scegliete ferri da stiro che si riscaldano più velocemente, meglio se in alluminio, un materiale di grande conducibilità grazie al quale si consuma fino al 50 per cento in meno di corrente. Anche umidificare il bucato prima di iniziare a stirare e spegnere l’apparecchio quando ormai mancano solo pochi panni sono piccoli trucchi che aiutano a risparmiare corrente elettrica.







lunedì 21 ottobre 2013

Come risparmiare energia elettrica usando il ferro da stiro e stirando meno







Sapete che stendere il bucato in maniera corretta vi permetterà di risparmiare tempo ed energia elettrica al momento di stirare? Ecco alcuni suggerimenti utili per stirare il meno possibile, far scendere i costi in bolletta e rispettare il pianeta.

Tra i piccoli elettrodomestici, il ferro da stiro è indubbiamente quello che consuma maggiormente energia. Stirare è infatti un’attività casalinga che non solo ci fa perdere molto tempo ma ci fa anche sprecare eccessivamente energia, incidendo sulla bolletta dell’elettricità.

COME STIRARE RISPARMIANDO ENERGIA ELETTRICA - Ecco qualche consiglio da seguire per stirare il meno possibile, risparmiando tempo e denaro e rispettando il pianeta.

COME STENDERE IL BUCATO
Stendete i capi evitando che si formino le pieghe.
Mai stendere i vestiti a cavallo del filo: lascia l’impronta e una piega poco carina. 
Meglio in ogni caso stendere dal rovescio perché a volte le mollette lasciano il segno. 
Le magliette vanno accostate al filo lasciandole penzolare con il collo verso il basso, il peso del tessuto bagnato stirerà al posto nostro.
Lo stesso vale per i pantaloni, per evitare le pieghe sui pantaloni basta sbatterli un paio di volte prima di stenderli, rigorosamente con l’orlo verso il basso.
Per le camicie: una volta tirate fuori dalla lavatrice, i bordi andrebbero passati tra le dita, specialmente dove ci sono i bottoni. Se le indossiamo d’inverno sotto un maglione, sarà sufficiente limitarsi a stirare colletto e polsini.

LE ALTERNATIVE AL FERRO DA STIRO
Potete arrotolare gli asciugamani da un verso e dall’altro così saranno ben piegati senza la necessità di passarli sotto il ferro.
Maglie a collo alto, pantaloni aderenti, calzini e biancheria intima si adeguano alla forma del vostro corpo e le pieghe che vedete spariscono al momento di indossarli.
Capi di lana e pile come golfini e scialli non si stirano.
La stiratura dei pantaloni con la piega può essere ridotta ai minimi termini da una accurata messa in piega serale. A patto di metterli a posto con millimetrica precisione, li si può addirittura collocare sotto il materasso, e dormirci su. Al mattino saranno stirati.


STIRARE SI, MA A RISPARMIO ENERGETICO
Per i capi per cui proprio non potete fare a meno di accendere il ferro da stiro, fatelo nelle ore di scarsa richiesta energetica (la sera) e cominciate dalle cose da stirare a freddo mentre il ferro si scalda, poi passate quelle ad alta temperatura e, dopo aver staccato il ferro, finite con le ultime cose a bassa temperatura mentre si raffredda.

L’APPRETTO NATURALE 
Le bombolette spray vengono smaltite insieme alle lattine, ma perché produrre un rifiuto quando è possibile produrre da sé un’alternativa naturale? Ecco come fare.

Sciogliete in acqua dell’amido in granuli, potrete decidere la concentrazione che preferite per creare il vostro prodotto.

Un appretto confezionato costa circa 3 €/litro, la scatola di amido da 250 grammi costa meno 1,5 euro e consente di fare più o meno 13 litri di prodotto a seconda della concentrazione desiderata. Per stirare ancora meglio basterà aggiungere all’acqua nella quale si è sciolto l’amido qualche goccia di aceto bianco, in questo modo il ferro scivolerà più facilmente.

Infine, ecco alcuni accorgimenti utili che vi permetteranno non solo di risparmiare energia ma anche di prolungare la vita del vostro ferro da stiro:


COME EVITARE LA FORMAZIONE DEL CALCARE 
Fate molta attenzione alla formazione di calcare che riduce l’efficienza del ferro da stiro ed aumenta i consumi di elettricità.

Per evitare il calcare ci sono due cose importanti da fare:
La prima è preventiva: svuotate sempre il serbatoio dell’acqua quando avete finito di stirare.
La seconda cosa, invece, riguarda la pulizia naturale dell’apparecchio, senza spendere soldi con inutili prodotti chimici.
Per la pulizia del calcare nel ferro da stiro basta infatti riempire il serbatoio di acqua soltanto a metà e aggiungere un tappo di aceto per vedere vaporizzare una sostanze giallastra: è il calcare che sta evaporando.

SCEGLIETE UN FERRO DA STIRO CHE RISCALDA PIU’ VELOCEMENTE
Scegliete ferri da stiro che si riscaldano più velocemente, meglio se in alluminio, un materiale di grande conducibilità grazie al quale si consuma fino al 50 per cento in meno di corrente. Anche umidificare il bucato prima di iniziare a stirare e spegnere l’apparecchio quando ormai mancano solo pochi panni sono piccoli trucchi che aiutano a risparmiare corrente elettrica.







domenica 4 agosto 2013

Alternative naturali e fai da te agli energy drink. Scoprite come fare in casa una bevanda energizzante, golosa e light senza spendere un euro.



Se in questi giorni di afa vi sentite stanchi, sotto tono e con le pile scariche la soluzione più logica potrebbe sembravi quella di andare a schiacciare un pisolino.

Esistono, però, in natura e senza nessun tipo di effetto collaterale delle “bevande energizzanti” in grado – realmente – di tirarti su.


1) Kombucha
Viene dalla Cina, ma inizia ad essere piuttosto diffusa anche da noi la Kombucha. Questo infuso, simile ad un tè, veniva chiamato dagli antichi “l’elisir della salute immortale”: perché credevano creasse un equilibrio tra lo stomaco e la milza, e aiutasse la digestione. Oggi è di facile reperibilità un po’ dovunque.


2) "Superfood"
I “Superfood”, invece, sono tutti quegli alimenti che vengono considerati delle vere e proprio “bombe” in termini salutisti. Capire realmente quali possano essere è una controversia ormai che va avanti da tempo. Sicuramente un alimento per definirsi tale deve contenere antiossidanti, flavonoidi, vitamine, carotenoidi e fitonutrienti. Esistono, perfino, delle bustine liofilizzate contenenti del “Superfood”concentrato, basta scioglierle in acqua e berle. Una o due volte al giorno per iniziare bene la giornata o per “rialzarsi” ogni volta che si tende a crollare.



3) Centrifuga agli spinaci
Il ferro è uno degli elementi più importanti per il nostro organismo, una sua assenza potrebbe debilitarci enormemente. Per questa ragione ecco servito un “cocktail” naturale, facile da fare e che potrebbe rivelarsi un’ottima soluzione quando vi serve un pieno di energia.

Quello che vi occorre è:
una tazza di spinaci biologici, 3 gambi di sedano, 2 gambi di asparagi e 1 pomodoro.

Cosa dovete fare? Nulla, semplicemente mettere il tutto nella centrifuga e berlo! E’ possibile sostituire il pomodoro con delle carote o dei peperoni.



4) Frullato di banana
La banana, invece, è il frutto energetico per antonomasia. Tantissimi sportivi, ad esempio, la mangiano per prevenire stanchezza e crampi quando sottoposti a sforzi eccessivi. Inoltre, sono facilmente digeribili contenendo una percentuale molto elevata di carboidrati.

Di seguito una ricetta per berla in un modo particolare, in grado di renderla salutare e perfino gustosa.

Vi occorrono:

2 banane, 1 cucchiaio di arachidi, 1 cucchiaio di cacao in polvere, 1 cucchiaio di miele, ½ bicchiere di latte di soia alla vaniglia e 2 cubetti di ghiaccio.

Anche in questo centrifugate e bevete!




5) Semi di Chia
C’è un seme piccolissimo, ovale, proveniente dal Sudamerica che contiene non meno del 23% di acidi grassi poli insaturi. Questo vuol dire che è l’alimento con il più alto tenore di acidi grassi omega 3 di tutto il regno vegetale. Si chiama CHIA ed è anche ricco di minerali, proteine e dotato di una catena di amino acidi perfetta.



6) Centrifuga invernale
Una delle vitamine necessarie all’uomo è sicuramente la C. Ecco un tonico fai da te fatto con ortaggi di stagione per trarre energia nelle fredde giornate invernale.

Gli ingredienti sono:

2 mele verdi, 4 pere, 3 gambi di sedano, 1 grappolo di cavoli e 2cm di radice di zenzero.

Spremute o centrifugate; fatto questo non vi resta che gustarlo dopo averlo fatto raffreddare in frigo una mezz’ora.


7) Erba Mate
C’è un tè derivato dalle foglie di erba mate, una pianta originaria del Sudamerica. Al contrario di qualsiasi altre tipo di bevanda contenente teina, questa non fa conseguire eccitazione e tremarella, ma al contrario un senso di rilassatezza incredibile. Non proprio un Energy Drink, ma da provare ugualmente.

Nel caso voleste tentare di farlo in casa, ecco un esaustivo video trovato su youtube:





8) Energy Drink isotonico fatto in casa
Avete mai pensato di poter fare in casa con le proprie mani e soprattutto con ingredienti sani e completamente naturali una bibita energizzante per recuperare i sali minerali persi durante l'attività fisica ?
Se in palestra sentite il bisogno di una bevanda energizzante, golosa e light questa è la ricetta che fa per voi!

Ingredienti:
1 l d'acqua
2 bustine di thè o 2 bustine di tisana ai frutti di bosco
20 g di fruttosio (in alternativa zucchero semolato)
1 g di sale fino
50 g di succo di limone
se volete la bevanda al gusto "arancia" sostituite alla tisana 80 g di succo d'arancia

Preparazione:
unite in un pentolino l'acqua, la tisana o il thè (aprite le bustine e versate il contenuto, il fruttosio, il sale ed il succo di limone.
Fate cuocere a fuoco moderato per 5-7 minuti. Filtrate il tutto con un colino.

Fate raffreddare a temperatura ambiente e poi ponete in frigo.

-1 litro della mia bevanda energizzante simil gatorade contiene :

100 calorie
500 mg di sodio
60 mg di potassio
150 mg di caffeina, se usate il thè





giovedì 28 marzo 2013

Whatsapp a pagamento - tutte le APP alternative per messaggiare GRATIS con il vostro SMARTPHONE ANDROID o IPHONE



L'APP di messaggistica più diffuso sugli SMARTPHONE (Whatsapp) ha confermato in questi giorni l'inserimento a breve di un canone annuo da pagare per poter continuare ad usufruire del servizio.


Sul web spunta un’immagine che sembra svelare i costi degli abbonamenti per quanto riguarda la Germania, quindi presumibilmente anche per il nostro Paese visto che siamo “Europei”


Come vedete i prezzi saranno:

- 1 anno 0,89€
- 3 anni 2,40€ (risparmio del 10%)
- 5 anni 3,34€ (risparmio del 25%)

Sicuramente c’è da dire che i prezzi sono “accessibili”. La cosa che ha fatto arrabbiare gli utenti, però, è il fatto che WhatsApp è nato come applicazione a pagamento, e una volta acquistata poteva esser utilizzata senza un ulteriore esborso di denaro.

Perchè pagare un canone su un APP quando esistono in rete diverse applicazioni ancora gratuite che offrono degli ottimi servizi di messaggistica istantanea ?

Vogliamo raccogliere in questo post tutte le applicazioni GRATUITE alternative a Whatsapp


Facebook Messenger. Sul mercato occidentale, Facebook Messenger è l'unica in grado di contrastare per diffusione il predominio mobile di Whatsapp. Le funzionalità sono simili, inclusa la chat di gruppo e la notifica di ricevuta. A tutto questo, l'app di Zuckerberg aggiunge la possibilità di inviare sms gratuiti. Il vantaggio è di poter comunicare con tutti i propri contatti Facebook, verso smartphone e desktop, anche quando questi sono offline. Lo svantaggio, appunto, è che oltre Facebook non c'è contatto.





Scarica Facebook messenger su : PLAY STORE - APPLE STORE


Viber. Al suo esordio su App Store, nel dicembre 2010, scatenò l'euforia degli utenti, con la sua offerta di telefonate gratuite su rete WiFi e 3G. In seguito, Viber ha incluso anche chat testuale, invio di immagini e condivisione della posizione. Come Whatsapp, ogni utente è identificato dal numero di telefono, soluzione che permette di popolare la rubrica Viber in tempo reale. Più di Whatsapp, ha un'interfaccia grafica e un set di emoticon di miglior qualità. Tra i vantaggi, la buona diffusione in Italia, in parte garantita dal boom iniziale.


Scarica Viber su : PLAY STORE - APPLE STORE

Yuilop. Allo stato attuale è tra le app più complete, potenziale candidata per domarle tutte. Non solo chiamate e messaggi gratuiti verso tutti gli utenti Yuilop, ma anche chiamate e messaggi "a gettone" verso qualsiasi numero nel mondo, fisso o mobile. Per questi ultimi è necessario spendere appositi crediti (denominati Energy), da guadagnare promuovendo il servizio tra gli amici o aderendo alle offerte pubblicitarie, per esempio scaricando altre app consigliate. "Do ut des" ai tempi dello smartphone. Anche per Yuilop, l'iscrizione avviene tramite numero telefonico.


Scarica Yuilop su : PLAY STORE - APPLE STORE

Kik Messenger. Ormai iscritto tra i servizi storici dell'era smartphone, Kik offre interfaccia e funzionalità minimal, per privilegiare velocità e semplicità d'uso. Oltre questo, permette di espandere l'applicazione base scaricando appositi "moduli aggiuntivi", per giocare con gli amici, creare disegni di gruppo o condividere immagini o video. Kik è l'app-Ikea della messaggeria mobile: simile a Whatsapp, ma da costruire da sé. Rispetto ad altri servizi non obbliga a usare il numero di cellulare, a tutto vantaggio della privacy.





Scarica KiK messenger su : PLAY STORE - APPLE STORE

Skype. Duecentocinquanta milioni di utenti non possono essersi sbagliati. L'applicazione di Microsoft offre chiamate, videochiamate e messaggi gratuiti verso tutti gli utenti Skype, su smartphone, tablet e desktop. Inoltre, permette di chiamare fissi e cellulari alle tariffe Skype. Dall'8 aprile, il servizio Skype sostituirà Windows Live Messenger, ampliando ulteriormente la sua diffusione. E candidandosi al ruolo di app di messaggistica definitiva. L'ideale per chi vuole scegliere una chiesa e non cambiarla per anni.






Scarica Skype su : PLAY STORE - APPLE STORE

Line. Da molti considerato il "Whatsapp d'Oriente", Line è il servizio più diffuso in Giappone, dove serve circa il 45% dell'utenza iPhone. Ed è sufficiente uno sguardo per capire il motivo: emoji, sticker ed emoticon come se piovesse. Oltre a questo, offre chiamate gratuite e prevede una versione desktop (pc, Mac), elemento che la rende versatile quasi quanto Skype. Non manca una sezione Diario, in cui registrare pensieri, immagini, video, link o altro. Nello store online è possibile acquistare nuovi contenuti, tra cui un'altra pioggia di emoji e sticker. L'applicazione ideale per i teenager, ma ancora poco diffusa in Italia.




Scarica Line su : PLAY STORE - APPLE STORE

Indoona. L'alternativa italiana a Whatsapp, nata come applicazione per le telefonate gratuite via VoIP, è diventata nel tempo un vero e proprio social network, in parte ispirato a Twitter, in cui postare messaggi multimediali e seguire altri iscritti. In termini di servizi telefonici, l'app di Tiscali permette ora di chiamare, videochiamare o inviare messaggi gratuiti tra gli utenti Indoona, anche tra smartphone (iOS e Android) e desktop (PC e Mac). Inoltre, come Skype, prevede tariffe a basso costo per le telefonate "extra-app", vantaggiose in particolare per le chiamate verso l'estero.


Scarica Indoona su : PLAY STORE - APPLE STORE



giovedì 2 agosto 2012

DROPBOX apre alla diffusione dei link

Qualche giorno fa abbiamo parlato dei tanti e nuovi sistemi cloud nati negli ultimi tempi e che stanno spopolando su internet !!

Fra questi abbiamo parlato di DROPBOX hard disk virtuale che sta diventando fra i più popolari e che da poco ha aggiunto una importante novità che di certo fare parlare di sè il popolare sistema CLOUD.

DROPBOX a fine giugno ha introdotto fra le proprie importanti novità la possibilità creare dei link ai file creati che li rende di fatto raggiungibili, quindi scaricabili, da chiunque conosca l'indirizzo corretto.


DROPBOX ha infatti deciso di abbbandonare l'utilizzo della cartella Public che fino ad ora era la sola dalla quale potevano essere scaricati.

È sufficiente caricare nella propria casella un file per poi procedere con la creazione di un URL correlato che abilita il suo scaricamento o lo streaming. La nota rilevante è che non c'è bisogno di avere un'utenza Dropbox per disporre del contenuto.


Questa funzione non è proprio nuova per la nota piattaforma (prima era parzialmente disponibile in Beta), ma non è mai stata così semplice e completa. Già, perché la consultazione di ogni contenuto può avvenire via browser, così come la riproduzione di un filmato (a prescindere dal formato) senza bisogno di scaricarlo. Per altro abbiamo scoperto che la piattaforma al momento sembra consentire, in ambito audio, solo il "downloading". In verità eliminando dall'indirizzo ricevuto il codice "?dl=1" si ottiene anche la funzione di streaming.

La procedura di condivisione è agevole: una volta avviata l'applicazione desktop o mobile (oppure via Web) il pulsante Get Link genera un indirizzo unico per singolo file o cartella. Spedito ad amici o banalmente pubblicato online consente la diffusione del proprio materiale. Per di più gli utenti Dropbox possono procedere con il salvataggio istantaneo direttamente su cloud. In ogni caso i documenti non possono essere editati online dai riceventi - questi al massimo possono ulteriormente divulgare il link.
La possibilità di generare link a tutti i file presenti nel nostro spazio apre nuovi scenari per la condivisione di file, primo fra tutti l'utilizzo in stile Megapload ( e simili ) che dal momento della sua chiusura non ha ancora trovato validi e affidabili sostituti che abbiano convinto veramente il pubblico.

Riuscirà DROPBOX a garantire questo servizio sopravvivendo alla Pirateria ?!?!? ^_____^


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