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mercoledì 25 febbraio 2015

Anticipo Tfr in busta paga dal 1 marzo 2015: Come richiederlo?

Con l’approvazione della legge di stabilità 2015 diviene operativa la norma che comporta l’anticipo del TFR in busta paga. Vediamo di cosa si tratta.


A partire dal 1° marzo sarà possibile ottenere mensilmente l’anticipo del Tfr (il trattamento integrativo della retribuzione, la classica liquidazione) direttamente con lo stipendio. Si tratta di un’opportunità temporanea (dura tre anni), e non un obbligo, ma  si deve sapere che una volta imboccata la scelta di riceverla subito in busta questa scelta è irreversibile (per i prossimi tre anni non si può tornare indietro).

Chi può chiederlo?
L’anticipo in busta paga è riservato:

  • ai lavoratori del settore privato con anzianità di servizio di almeno 6 mesi presso lo stesso datore di lavoro,
  • ai lavoratori che hanno già deciso di destinare il trattamento ai fondi di previdenza integrativa.

Il termine di scelta per l’anticipo verrà fissato da un apposito decreto cui è rimessa l’attuazione della nuova misura (da emanarsi entro 30 giorni dall'entrata in vigore della Legge di Stabilità).



Chi non può chiederlo?
Sono esclusi i dipendenti pubblici e i lavoratori di aziende in procedura concorsuale, in ristrutturazione del debito, con cassa integrazione straordinaria o in cig in deroga. Esclusi anche quei dipendenti che hanno utilizzato il Tfr maturato a garanzia di un finanziamento bancario.

Come richiederlo?
Il lavoratore dipendente dovrà compilare il modello Quir in cui chiederà al proprio datore di lavoro di ricevere il tfr maturando in busta paga. La richiesta potrà essere fatta partire dal 1° marzo. In ogni caso il lavoratore potrà chiedere il Tfr in busta in ogni momento nel corso dei tre anni in cui sarà in vigore (1 marzo 2015 - 30 giugno 2018).
Per le aziende con più di 50 dipendenti, l’erogazione dovrà cominciare entro il mese successivo alla richiesta del dipendente.
Per le imprese con meno di 50 dipendenti che dovranno rivolgersi all’apposito fondo bancario, tempi più lunghi: l’erogazione comincerà il mese successivo al via libera degli istituti di credito. Serviranno tre mesi.

Tassazione ordinaria TFR busta paga
Il TFR in busta paga sarà comunque soggetto  a tassazione ordinaria, e non è imponibile ai fini previdenziali.

giovedì 24 aprile 2014

Tassa da 755 milioni sui conti corrente per finanziare il Bonus da 80 euro...


Scatta dal primo luglio l'aumento dal 20% al 26% dell'aliquota sulle rendite finanziarie che interesserà anche i dividendi staccati successivamente, le plusvalenze di azioni e fondi, gli interessi su conti correnti e depositi postali. L'aumento non tocca i titoli di Stato, come Bot e Btp.
Dei 3 miliardi prodotti dall'aumento della tassazione al 26% ben 755 milioni arriveranno dal prelievo sugli interessi per depositi e conti correnti.

Dalla lotta all'evasione 15 miliardi di euro:
Il governo conta di recuperare 15 miliardi di euro, nel 2015, dalla lotta all'evasione fiscale. E' quanto previsto dal testo definitivo del dl Irpef, nel quale si ipotizza un aumento delle entrate di due miliardi rispetto al 2013. Tagli in vista per i ministeri chiamati a risparmiare, con la presidenza del Consiglio, 240 milioni di euro nel 2014: le voci di spesa da ridurre vanno individuate entro 15 giorni dall'entrata in vigore del decreto.

Taglio 5% a contratti P.A:
Tra le novità prevista, anche il taglio dei contratti. Le amministrazioni pubbliche potranno, infatti, ridurre del 5% gli importi dei contratti per beni e servizi. I contratti possono essere rinegoziare in funzione della riduzione ed è fatta salva la possibilità di recedere entro 30 giorni senza penali. Le amministrazioni potranno stipulare nuovi contratti usando le convenzioni-quadro della Consip S.p.A., delle centrali di committenza regionali o tramite affidamento diretto.


Padoan, da bonus 80 euro effetti su Pil:
"Il bonus di 80 euro avrà ripercussioni positive sul Pil in quanto le famiglie potranno spendere di più e le imprese saranno stimolate a investire e, di conseguenza, a creare maggiore lavoro", è la previsione del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, che da Madrid non esclude che si possa superare la previsione di +0,8% del Pil.

Tratto da TGCOM24




Così  riporta, oggi, Libero citando come fonte il Sole 24 Ore. Leggiamo:

"Bello lo spot degli 80 euro in più in busta paga. Il premier Matteo Renzi ci si sta giocando tutta la sua credibilità da qui al prossimo autunno, quando per andare avanti dovrà dimostrare di tradurre in realtà la valanga di promesse che ha fatto agli italiani negli ultimi tre mesi. Intanto, però, a tenere alta la fiducia ci sono quegli 80 euro che andranno a tutti coloro che guadagnano fino a 24mila euro. Che, siccome il denaro non si fabbrica (grazie Europa), da qualche parte vanno presi. E una di quelle “parti” sono le rendite finanziarie, che dal 1 luglio saranno stangate da una aliquota (ossia da un prelievo fiscale) che passa dal 20 al 26%. Colpiti sono i risparmiatori, le aziende e le banche.

Nel 2015, scrive Il Sole 24Ore, il gettito atteso sarà di 3.037 milioni di euro (cioè poco più di 3 miliardi). Il grosso, 1.241 milioni, arriverà nelle tasche dello Stato dalle ritenute sugli interessi di obbligazioni e titoli similari, ma una quota significativa arriverà da ritenute su depositi, conti correnti, libretti postali e certificati di deposito: in tutto 755 milioni nel 2015, col top del prelievo che verrà raggiunto l’anno successivo, il 2016, quando famiglie e imprese si vedranno prelevare dai conti correnti 1,1 miliardi di euro."
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